Viaggio alla scoperta del Mosaic Centre di Betlemme

Giacomo Pizzi9 Dicembre 2022

Nel cuore di Betlemme, nella suggestiva via di Star Street, già addobbata in questi giorni per le festività natalizie, si trova il Mosaic Centre. Si tratta di un’organizzazione no profit, sostenuta da Pro Terra Sancta, impegnata nella promozione e salvaguardia del patrimonio culturale palestinese

Storia e obiettivi del progetto

L’istituzione del Mosaic Centre risale al 2004, quando, grazie all’intervento e supervisione di padre Michele Piccirillo, viene ultimato un progetto italo-palestinese. Scopo principale è la valorizzazione e conservazione dei mosaici, da secoli patrimonio culturale palestinese. La collaborazione con istituzioni locali e internazionali ha permesso, nel corso del tempo, la diffusione di tale iniziativa sia alle comunità locali sia a turisti e pellegrini di passaggio in Terra Santa. 

centri di artigianato artistico prendono avvio nelle cittadine di Gerico, Betlemme e Nisf Jubeil/Sebastia. In questi luoghi si è infatti fatta strada l’idea di un turismo sostenibile ed esperienziale. Infatti, grazie alle comunità locali, coinvolte in modo diretto e attivo per la costruzione e promozione dell’arte del mosaico e della ceramica, i visitatori sono invitati a partecipare a laboratori in cui mettere in pratica quanto appreso da questa tradizione millenaria

Negli ultimi anni Pro Terra Santa ha potuto sostenere le attività dei laboratori e botteghe artigianali del Mosaic Centre grazie alla fondazione svizzera italiana FAI. A questo proposito, sono stati coinvolti attivamente giovani donne e gruppi sociali in difficoltà. In questo modo, è stato possibile dare maggior spazio alle comunità locali per offrire al pubblico servizi di qualità e ottenere al contempo numerosi e utili benefici culturali, sociali ed economici. 

Nonostante le difficoltà causate dall’avvento della pandemia nel 2020, il progetto non si è mai fermato e, grazie a qualche intervento riparatore, il sostegno e la presenza attiva delle comunità locali non è mai venuto a mancare. 

Adham Hamdan durante una visita al Mosaic Centre di Betlemme
Adham Hamdan durante una visita al Mosaic Centre di Betlemme

Il Mosaic Centre di Betlemme

Nell’antica e tradizionale via di Star Street di Betlemme, diretta alla Basilica della Natività, sorge il Mosaic Centre, nato come ramo del principale Mosaic Centre di Gerico.

Prima del 2017 l’attuale edificio era un vecchio panificio ormai in disuso. Grazie all’affidamento dell’edificio a Pro Terra Santa, la quale ha finanziato l’opera di ristrutturazione con il contributo dell’Associazione Amici P. Kaswalder, Associazione Artigiani Trentina, Associazione Missioni Francescane Trento, Aca de Vita e il patrocinio della Provincia autonoma di Trento, si è avviata l’opera di ristrutturazione. I lavori sono stati presieduti dall’architetto Osama Hamdan, direttore del Mosaic Centre di Gerico.

Conosciamo Samah, Yasmeen e Adham

Al momento le attività del Mosaic Centre di Betlemme sono portate avanti grazie all’intervento attivo di cinque differenti personalità. 

Cuore pulsante per la costruzione dei mosaici è costituito dal lavoro delle due donne palestinesi Samah Alakra e Yasmeen Zawahrah. Dopo un iniziale periodo di formazione, da qualche anno Samah e Yasmeen sono impegnate nella realizzazione attiva dei prodotti in vendita al pubblico. Nonostante alcune difficoltà legate al fatto di essere sordomute, grazie al progetto del Mosaic Centre Samah e Yasmeen hanno avuto la triplice possibilità di esprimere la propria creatività, attraverso questa loro tipica tradizione culturale, di interagire con pellegrini da tutto il mondo e, non ultimo, di essere finanziariamente indipendenti

Collaboratore attivo per la gestione amministrativa del centro è invece Adham Hamdan, impegnato per le questioni legate alle vendite dei mosaici e dei prodotti del centro. 

Qualche chiacchiera con Maria Fraccia, volontaria civilista italiana

Volontaria all’interno del centro è anche Maria Fraccia. Arrivata a fine luglio grazie a un progetto di servizio civile universale, Maria è attualmente impegnata nell’ufficio di Pro Terra Santa di Gerusalemme per la gestione dei progetti. Oltre questo, al momento trascorre due giorni a settimana a Betlemme per offrire il suo contributo sia per la parte amministrativa che per quella di promozione e diffusione dello spirito del centro ai visitatori e alla popolazione locale.

“Si tratta di un luogo di passaggio accogliente, in cui ci si può mettere anche alla prova nella costruzione di mosaici, grazie ai preziosi consigli di Samah e Yasmeen”. Maria sottolinea inoltre le potenzialità del centro anche come luogo di convivialità, considerando la possibilità di gustare cibo locale preparato da famiglie di Betlemme, sia come centro culturale per possibili incontri dedicati al confronto su tematiche culturali. Per far sì che tale progetto abbia risonanza, Maria si è anche occupata, negli ultimi mesi, di aprire e portare avanti, in parallelo al profilo su Facebook, una pagina Instagram, dedicata alla presentazione delle attività per raggiungere più pubblico possibile. 

A questo proposito, Maria ci racconta anche della possibilità di rendere il Mosaic Centre un luogo di aggregazione dei giovani locali. “Sono molti i palestinesi che entrano al Mosaic Centre, anche per pochi minuti, per scattare qualche fotografia al centro o al giardino nel cortile posteriore. Si rendono conto di come il luogo sia tenuto con cura ed esprimono apprezzamenti di stupore per l’opera che svolgiamo”. Per questo tipo di promozione è importante al momento anche l’aiuto offerto da Yasmeen e Samah, spesso impegnate a promuovere i risultati dei loro lavori sulle loro pagine social.

In vista del Natale

In occasione del periodo delle festività natalizie, sono molte le richieste da parte di turisti e pellegrini per mosaici che rappresentino simboli della natività, come la famosa stella di Natale. I soggetti su cui le mosaiciste lavorano quotidianamente sono spesso dedicati a luoghi e immagini tipici della Terra Santa. Alcuni esempi sono l’albero della vita, copia del mosaico omayyade dell’VIII secolo del Palazzo di Hisham a Gerico, la rappresentazione della città santa di Gerusalemme dalla mappa di Madaba del VI secolo, e alcune illustrazioni del noto artista Banksy. Talvolta arrivano comunque anche richieste di personalizzazioni, in occasioni di eventi come matrimoni: c’è chi chiede un’immagine che ricordi il pellegrinaggio in Terra Santa e chi invece chiede raffigurazioni estremamente personali.