L’educazione è un fattore chiave per promuovere il dialogo in Terra Santa: l’intervento del Custode al workshop sull’educazione organizzato da AVSI e ATS pro Terra Sancta a Betlemme

Giacomo Pizzi20 Luglio 2011

Si è aperto con un sentito intervento del padre Custode, Pierbattista Pizzaballa, il workshop di due giorni organizzato a Betlemme da AVSI e ATS pro Terra Sancta sul tema dell’educazione.          

“Siamo tutti d’accordo”, afferma il padre Custode, “nel considerare l’educazione come un fattore chiave, ma come passare da quest’affermazione, generalmente accettata, a qualcosa di organico e sistematico? Come cristiani, siamo molto pochi in questa terra, solo il 5 per cento, e siamo coscienti di questo. Desideriamo essere attivi nell’ambito educativo, ma abbiamo anche bisogno della cooperazione di altre istituzioni. Quello educativo è uno dei più grandi contributi che possiamo dare (basti pensare alle nostre scuole, che sono istituzioni di prestigio). Abbiamo qualcosa da portare, ma cosa? È fondamentale tener vivo il dialogo tra le diverse identità esistenti in questa terra, che ad ogni buon conto coesistono. Forse, più che dare risposte, siamo interessati a tenere vive le domande”.

L’educazione rappresenta un’urgenza in Palestina, dove il tasso di partecipazione alla scuola secondaria arriva al 65%. L’intervento a sostegno dell’educazione rappresenta un’occasione per promuovere il dialogo e il confronto, attraverso attività rivolte a giovani, educatori e famiglie, e la collaborazione tra persone provenienti da diverse realtà culturali. La Custodia sostiene da anni numerose opere in ambito educativo e culturale. Tale missione, universale, è diretta non solo verso i cristiani, ma anche verso i musulmani e gli ebrei, nell’intento di riunire i singoli individui, senza pregiudizi verso le classi sociali e i credo religiosi.

 

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