Terra Sancta Museum: un opportunità per tutte le nazioni di partecipare alla nascita del Museo della Cristianità a Gerusalemme

Giacomo Pizzi19 Marzo 2014

Nei giorni successivi alla presentazione – avvenuta presso il convento di San Salvatore a Gerusalemme il 7 marzo – del progetto del Terra Sancta Museum ai vari Consoli Generali di Gerusalemme, molti giornali hanno ripreso la notizia, dando risalto al grande valore di questa iniziativa, nella quale la Custodia di Terra Santa vuole coinvolgere le diverse nazioni. Ne hanno parlato il Vatican Insider, AvvenireOriente Cristiano, il sito di Aleteia sia nella sua versione italiana che in quella spagnola.

Sull’Osservatore Romano (l’articolo completo si trova in allegato), si legge “Si tratta di un’esposizione permanente per scoprire la storia di questa terra straordinaria in cui da millenni s’intrecciano, in modo stupefacente, i destini di molti popoli che convivono nei luoghi sacri delle tre grandi religioni monoteiste”.

Un museo quindi che sarà fonte di ricchezza per tutti, senza distinzione di credo e di nazionalità. Da qui è nata l’idea di invitare i Consoli di Gerusalemme per presentar loro il progetto e l’opportunità che viene data a loro e ai loro paesi di esserne parte. Il desiderio della Custodia di Terra Santa è infatti quello che tutti si sentano coinvolti in un progetto tanto grande quanto unico, e che si trovino nei vari paesi aree di interesse, enti pubblici o privati, che vogliano contribuire alla nascita del primo museo al mondo sulle origini della Cristianità.