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Un mosaico moderno per il sito archeologico di Betania

Giacomo Pizzi31 Luglio 2020

Naame restaura il mosaico del IV secolo, Ranan passa il materiale di protezione sul mosaico nuovo fatto dai ragazzi e ragazze del Mosaic Centre, Raed controlla la qualità dell’installazione. Poco più in là, Adeel e Ahmad si occupano del restauro della tomba di Lazzaro, Abu Ael del rifacimento della nuova scala di accesso alla chiesa, il giovane Mustafà, un po’ il tutto fare, all’occorrenza prepara anche il caffè per la squadra. Ayman, architetto responsabile del sito, procura gli ultimi materiali necessari al completamento del lavoro. Osama, direttore del Mosaic Centre e collaboratore di Pro Terra Sancta, dirige il lavoro e controlla che tutto funzioni. Il sito archeologico del monastero della Custodia di Terra Sancta attorno alla tomba di Lazzaro a Betania è un cantiere in continuo fermento. Nonostante le difficoltà e i ritardi causati dai blocchi imposti per la pandemia, i ragazzi sono riusciti a completare la pavimentazione a mosaico nel corridoio che conduce alla sala della pressa delle olive.

Il nuovo mosaico

Tessere rosse e nere intrecciate ricalcano quello che doveva essere il mosaico del IV secolo che apparteneva alla chiesa bizantina. Del mosaico originale sono rimasti alcuni frammenti lungo la parete sinistra, una sottile striscia di tessere disposte una accanto all’altra a formare un disegno geometrico complesso. L’architetto Osama Hamdan e i suoi ragazzi sono riusciti a ricostruire il disegno e a continuare l’opera musiva bizantina. “Abbiamo mantenuto l’intreccio del mosaico bizantino usando pietre rosse e nere. Dove nel mosaico antico sono presenti le tessere in pietra bianca abbiamo utilizzato una malta dello stesso colore. In questo modo – ci spiega Osama – il visitatore riesce a visualizzare chiaramente come doveva apparire la pavimentazione bizantina, ma riesce a distinguere il mosaico moderno da quello antico”.

Raed, uno dei veterani del Mosaic Centre con più di venti anni di lavoro alle spalle, si è occupato di realizzare il disegno preparatorio. “Sono trascorsi quattro mesi da quando abbiamo posizionato la prima tessera fino al completamento del lavoro. Uno dei lavori più complicati e appaganti mai realizzati”.

Il restauro del sito è un lavoro corale, ognuno deve svolgere la propria mansione con cura e impegno: solo così il risultato finale può diventare un capolavoro. Vedere il pavimento con tutte quelle tessere colorate fa un certo effetto. Riesce, almeno in parte, a farci capire la bellezza e la grandezza che doveva avere la Betania antica. L’importanza di questa cittadina, a pochi chilometri da Gerusalemme, risiede negli incontri di Gesù con l’amico Lazzaro e le sue sorelle Marta e Maria.

Santa Marta di Betania

Durante la celebrazione per la festa di Santa Marta, il 29 luglio, i frati francescani della Custodia di Terra Sancta, dopo la Santa Messa svoltasi nella tomba di Lazzaro e la messa solenne nella Cappella del Barluzzi, hanno visitato il sito archeologico. Anche loro hanno potuto ammirare i progressi del progetto “Betania Ospitatale”, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione e lo Sviluppo (AICS). Padre Michael, il guardiano del convento, si è mostrato molto orgoglioso dei cambiamenti del sito e spera che presto i pellegrini possano tornare a visitare Betania

Come le tessere dei mosaici da loro prodotti, i ragazzi del Mosaic Centre, hanno lavorato l’uno accanto all’altro, portando avanti la realizzazione dello splendido mosaico in uno dei mesi più caldi in Terra Santa. Il frutto della loro fatica è un’opera di grande pregio, che speriamo possa presto essere ammirata da tutti i pellegrini che visiteranno Betania.