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Aleppo libera, ma la pace è ancora lontana

Giacomo Pizzi14 Dicembre 2016

“I militari non possono fare la pace, ma soltanto vincere una guerra. Per la pace ad Aleppo ci vuole la politica che non c’è e non si sa bene ciò che ci sarà”. Lo ha dichiarato in una recente intervista a La Stampa il neo eletto Amministratore Apostolico del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Mons. Pirbattista Pizzaballa. Una dichiarazione che descrive egregiamente ciò che accade ad Aleppo in queste ore.

Infatti, mentre l’esercito lealista scrive le ultime righe di questa lunga battaglia per Aleppo, le notizie che ci arrivano rimangono confuse. La situazione è precaria e moltissimi vivono ancora in condizioni tragiche.

La conferma arriva anche dai frati della Custodia di Terra Santa che rimangono irremovibili ad Aleppo e che anche oggi, come in questi sei anni di conflitto, sono a fianco della popolazione siriana per sostenerne la speranza.

Le foto arrivate da Aleppo mostrano un proiettile di mortaio conficcato nella strada; “vuol dire che non è ancora finita”, scrive fra Firas Lutfi, rettore del collegio Terre Sainte. “È questione di tempo” dice il parroco fra Ibrahim Alsabagh “ma c’è ancora tanta paura tra di noi”, perché la situazione non è per niente chiara. Come quel razzo, la guerra ha lasciato e lascia radici profonde ad Aleppo.

C’è bisogno di aiuto ora, subito, “i combattimenti si sentono ancora” perchè “gli ultimi non vogliono arrendersi”. E per questo motivo rimane urgente il bisogno di sostenere la gente che vuole rimanere, per limitare ulteriori sofferenze alla popolazione stremata dalla guerra. E – speriamo – ci sarà bisogno nel vicino futuro, più che mai; allora, forse, per cominciare a ricostruire la Siria.

Aiuta Aleppo ora!