Il lavoro di Naila, assistente sociale a Betlemme

Giacomo Pizzi13 Agosto 2017

Da anni, Naila è assistente sociale a Betlemme per conto del Franciscan Social Service Office , che, in collaborazione con Associazione pro Terra Sancta, offre assistenza sociale alle famiglie e sostegno economico per l’acquisto di farmaci o per le cure mediche più urgenti. A Betlemme purtroppo non esiste assistenza sanitaria, ma solo un’assicurazione medica. Tuttavia, “il costo della maggior parte dei medicinali non è coperto da questa assicurazione” racconta Naila. “Mi riferisco soprattutto ai medicinali per il diabete, per le problematiche di tipo cardiaco o di colesterolo alto. Sono soprattutto questi i casi con cui abbiamo a che fare qui al Franciscan Social Service Office:  si tratta di persone che hanno bisogno di cure continuative.  Vi sono poi alcuni individui con problemi psicologici, e anche in questo caso i farmaci costano moltissimo. Oppure, ancora casi particolarmente difficili, come quello recente di una ragazza di vent’anni affetta da sclerosi multipla. A lei serve una medicina particolare che costa 1.250 euro e deve acquistarla ogni mese, ma uno stipendio medio non arriva a quelle cifre. Dunque dipende tutto dal nostro aiuto”.

Due giorni alla settimana Naila incontra persone e famiglie, ascolta e documenta. Dopodichè visita le famiglie a casa loro, valuta le problematiche e discute le situazioni. “Noi non diamo soldi alle famiglie – dice –, abbiamo contratti con 6 farmacie della città a rotazione, quindi paghiamo direttamente la farmacia ogni due mesi. Ovviamente alle persone forniamo dei voucher in cui specifichiamo la quantità di farmaci necessaria da presentare alla farmacia”. Anche nel caso di interventi chirurgici, il Franciscan Social Service Office si rivolge direttamente alle strutture ospedaliere.

Dato l’elevato numero di richieste e di prezzi di farmaci e cure, è stata creata una rete con altre cinque associazioni di Betlemme, in modo da garantire tutti gli aiuti necessari al maggior numero di persone possibili. La rete si attiva soprattutto in caso di operazioni molto costose. “Certo – spiega Naila – una parte pur minima è a carico della famiglia, in modo che vi sia sempre un coinvolgimento attivo di chi ci chiede aiuto. Coinvolgiamo sempre i parenti in modo che si sentano sempre responsabili. Quindi condividiamo la spesa, stendiamo rapporti sociali e medici e ci rivolgiamo anche ad altre istituzioni per chiedere aiuto”.

Nonostante la rete di condivisione tra le associazioni e i numerosi sforzi, però, ultimamente si è dovuto ridurrre il numero di aiuti forniti, per mancanza di budget. “E’ un disastro! Quest’anno abbiamo aiutato circa 50 famiglie, che non è poco, ma le esigenze sono sempre più grandi delle nostre possibilità! E’ vero che non possiamo raggiungere tutti, ma ho – abbiamo – la speranza che questa situazione possa cambiare grazie all’aiuto di amici e sostenitori, come gli amici di Iraizoz-Astiz Hermanos che ringrazio di cuore per l’importante contributo che ci hanno dato!”.

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