Quartetto d'archi Telemaco

Musica e amicizia tra le mura crociate: con il Quartetto d’Archi Telemaco in Terra Santa

Giacomo Pizzi11 Febbraio 2020

Mozart risuona nella sala crociata Al Badd di Sebastia grazie ai ragazzi del quartetto Telemaco, quattro giovani talenti della musica da camera che studiano o hanno appena finito di studiare al Conservatorio di Milano. Marco Mauro, Chiara, Lorenzo e Stefano si sono esibiti in due serate di musica davanti ad un pubblico di palestinesi e internazionali partecipi e interessati. I concerti del 6 e 8 febbraio rientrano nel progetto della Foundation Assistance International che supporta le attività culturali per la promozione del turismo di Mosaic Centre e Pro Terra Sancta nelle località di Gerico, Sebastia e Betania.

I giovanissimi ragazzi, tre di loro hanno appena 20 anni, sono animati da una fortissima passione. Hanno ben chiaro quale futuro vorrebbero vedere realizzato e si impegnano ogni giorno per migliorarsi. “Fare musica da camera ha un valore formativo – ci spiega Stefano, il più grande del gruppo – “per riuscire bene bisogna avere la stessa visione di insieme”. E Lorenzo aggiunge: “Significa provare tutti insieme il più possibile, anche tutti i giorni”. Per questo motivo, ci dicono, l’amicizia e la passione sono pilastri fondamentali per la formazione di un quartetto d’archi vincente. Il loro modello di riferimento è sicuramente il Quartetto di Cremona, uno dei più famosi quartetti al mondo, da cui imparano frequentando l’Accademia Stauffer di Cremona.

Per il quartetto è la loro prima esperienza internazionale. Hanno preparato il repertorio con grande cura e attenzione e si sono detti molto soddisfatti della risposta che hanno ricevuto da parte del pubblico.

Mozart, Mendelson e la musica classica in generale non sono “nelle corde” del palestinese che ascolta musica locale in cui predominano sonorità orientali dalla Siria, dal Libano o dall’Egitto. Nonostante ciò, le due esibizioni hanno avuto grande successo e sono state molto apprezzate. La curiosità dell’ascoltare un qualcosa di diverso ha attirato un pubblico numeroso. I bambini di Sebastia, attirati da suoni e strumenti sconosciuti sin dal momento delle prove, hanno ascoltato rapiti i rapidi movimenti degli archi dentro questo linguaggio universale che è la musica.

Un grande successo anche per Iyaya, Shadi e gli altri ragazzi del Mosaic Centre che dal mese di gennaio hanno in carica per il progetto l’organizzazione di eventi nella sala crociata di Al-Badd, recentemente restaurata. Per due sere al mese danno vita a eventi, concerti, spettacoli per tutta la popolazione. Tra le proposte sin ora realizzate: uno spettacolo di clown per bambini, la proiezione di “Budrus” un film del 2009 che racconta le dimostrazioni non violente di un villaggio palestinese, e un concerto di oud, liuto, il tipo strumento della musica palestinese.

Nella giornata di venerdì 7 febbraio i ragazzi del Quartetto Telemaco hanno incontrato i responsabili dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme, una realtà sostenuta da Associazione pro Terra Sancta che insegna musica a ragazzi cristiani, musulmani ed ebrei. Grazie alla musica, un messaggio di pace che, tornando a casa da questo viaggio, anche i giovani musicisti conserveranno.