“Portiamo la luce ai cristiani di Gaza”: l’appello del parroco padre Mario Da Silva

Giacomo Pizzi26 Giugno 2017

Da circa tre mesi i cristiani di Gaza vivono al buio. “Fino poco tempo fa l’elettricità ci arrivava a turni di otto ore, poi solo per sei ore al giorno, poi per quattro… Oggi abbiamo luce solo per due ore e mezza in un giorno!”. Don Mario Da Silva, parroco della chiesa latina della Sacra Famiglia a Gaza, è davvero molto preoccupato. Da cinque anni segue la piccola comunità latina della Striscia e ci racconta che, da quando è arrivato, la situazione è andata via via peggiorando. “In generale manca tutto”, ci dice, “e il poco che c’è costa il doppio o il triplo rispetto a quando sono arrivato… Continuano a fare tagli alla fornitura di beni, hanno ridotto la fornitura di benzina e gasolio del 30%, e l’uso di generatori di corrente, per sopperire alla mancanza di elettricità, è diventata un’alternativa troppo costosa”.

A Gaza vivono 1,8 milioni di persone. È una delle aree con la maggiore densità di popolazione al mondo (5.046 abitanti per chilometro quadrato). La gente è stremata da anni di instabilità politica, dalla chiusura dei confini e dalle guerre passate. La situazione di stallo economico e i molti anni di violenza hanno avuto un effetto devastante su persone e famiglie. Per questo la società è instabile e in continuo deterioramento.

I Cristiani a Gaza sono lo 0,05% della popolazione totale (quasi duemila persone), una piccolissima comunità che ha però una grande importanza

Mi ha sempre colpito la ricchezza della presenza cristiana a Gaza”, dice Tommaso Saltini, Direttore Generale di Associazione pro Terra Sancta, “sono una comunità piccola, è vero, ma ricca di speranza pur nella sofferenza, e come sempre attiva a servizio di tutti”. Per questo motivo, su suggerimento dell’allora presidente e Custode di Terra Santa Padre Pier Battista Pizzaballa, dal 2008 Associazione pro Terra Sancta sostiene l’azione caritatevole di questa comunità. L’incoraggiamento a sostenere le opere di carità dei cristiani a Gaza è stato confermato anche dal nuovo Presidente e Custode di Terra Santa Padre Francesco Patton e dai membri dell’Assemblea dell’associazione che si è riunito recentemente alla fine del mese di aprile 2017.

Pochi oggi in Occidente  – spiega Saltini – sono consapevoli della Gaza cristiana, ma è ricordata sia nell’Antico Testamento che negli Atti degli Apostoli: qui si fa memoria in particolare del passaggio in Egitto della Sacra Famiglia, che vi ha sostato per qualche tempo. A partire dai primi secoli vi hanno vissuto monaci e alcune tra le prime comunità cristiane. E’ stata poi una sede vescovile importante e città crociata. Ancora oggi vi sono i resti di questa preziosa presenza secolare: dal famoso monastero di Sant’Ilarione alle chiese crociate dedicate a San Giovanni Battista (oggi imponente moschea) e San Porfirio”.

Don Mario Da Silva e lo staff tecnico parrocchiale, hanno già iniziato ad aiutare alcune famiglie, trenta circa, installando pannelli solari in alternativa alla carenza di fornitura elettrica. “Questo progetto però ci è costato troppo” dice il parroco. “Siccome sono circa duecento le famiglie che vorremmo aiutare, perché non possono permetterselo, abbiamo dovuto pensare ad un’altra soluzione: batterie elettriche da 200 Ampere che durano circa 12/15 ore al giorno”.

Ma i fondi non sono ancora sufficienti. Per questo padre Mario si è rivolto ad Associazione pro Terra Sancta per un aiuto. Accogliamo la richiesta  e chiediamo ai nostri amici e donatori di aiutarci a garantire l’elettricità ai cristiani di Gaza: vuol dire permettergli di vivere una vita dignitosa, dentro ad una situazione già tragica.

Portiamo la luce ai cristiani di Gaza!