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Nuovi mosaicisti per Betlemme: il racconto dei ragazzi

Giacomo Pizzi20 Agosto 2018

Nuovi mosaicisti per Betlemme è il nome del progetto promosso e sostenuto Provincia autonoma di Trento e Associazione Missioni Francescane Trento insieme a ATS pro Terra Sancta  al Mosaic Centre di Jericho, l’Associazione Amici P. Kaswalder  e Aca de Vita, ha portato all’apertura di un nuovo punto di produzione e restauro del mosaico nel cuore di Betlemme.

“Abbiamo iniziato solo da quattro giorni questo primo corso di tre mesi e già si vedono i primi risultati” dice Rafat (29 anni) che, dopo anni di lavoro presso il Mosaic Centre di Gerico, oggi insegna a sette nuovi giovani questa antica e speciale arte. “Rafat ha delle mani d’oro – spiega Osama Hamdan, direttore del Mosaic Centre – per questo ho voluto che fosse lui ad insegnare alla sua stessa gente ciò che ha imparato con grande abilità”.

Osama e Rozan sono due giovani archeologi dell’Alquds University che hanno già collaborato con il progetto di ATS pro Terra Sancta e Mosaic Centre Jericho scavando sul sito di Betania. “Io abito in un villaggio tra Hebron e Betlemme e mi sono appena laureato; così appena ho visto che c’era una nuova opportunità mi sono lanciato in questa nuova avventura” racconta Osama. “L’arte del mosaico –  continua Rozan – è fortemente legata con ciò che ho studiato sui libri e sul campo. Ora posso davvero capire come furono composti i magnifici disegni in pietra che si ritrovano qui a Betlemme (es. nella Chiesa della Natività) come in tutta la Palestina”. Uno degli obbiettivi del progetto è, infatti, facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro e in questo caso nel campo del restauro e della valorizzazione del proprio patrimonio.

Tania e Rulla sono due ex insegnanti che hanno scoperto questo corso tramite Facebook e la propria comunità parrocchiale.  “Siamo mamme e casalinghe e sappiamo che lavorare in casa ed essere concentrati tante ore è duro ma questa nuova attività ci apre la mente e non ci annoiamo perché sappiamo che stiamo creando qualcosa di nuovo”.

C’è chi come Tamara, 24 anni, studia arte e sa quanto è duro vivere se non si conosce bene ogni tecnica. “L’arte a volte si insegna solo nelle scuole e qui nessuno paga l’arte perché sembra che nessuno abbia bisogno di arte, ma io ci credo in questo progetto e spero di specializzarmi sempre più”.

Così questa nuova squadra e generazione di mosaicisti, composta di cristiani e musulmani, sta lavorando su motivi che decoreranno la cucina del nuovo Mosaic Centre. “Non solo la tecnica ma anche funzione e motivo sono molto importanti” spiega l’insegnante.  “Ognuno vuole decorare la propria casa – dice Tamara – quindi questo può essere un futuro investimento lavorativo nella mia vita. Poi stiamo disegnando una palma e un albero d’arance che sono simboli della nostra città quindi lo sentiamo parte della nostra identità”.

“È bello lavorare insieme e subito noti che ognuno ha una mano diversa, qualcuno usa tessere più piccole, altri più grandi, – conclude Rulla – per questo ci scambiamo di posto perché essere uniti è sempre la cosa migliore nell’arte come nella vita!”.