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Ecco perché la Siria è Terra Santa

Giacomo Pizzi11 Gennaio 2024

La Siria, insieme a Libano, Egitto e Giordania, sono considerati parte di quell’area del Medio Oriente nota come Terra Santa.

Questo non solo perché in Siria si svilupparono le prime comunità cristiane e qui ebbero inizio i viaggi e le predicazioni di san Paolo dopo la conversione a Damasco, ma anche per l’importanza di tutta l’area nell’Antico Testamento.

Il suo suolo ha visto l’ascesa e la caduta di imperi, il passaggio di profeti e la nascita di religioni che hanno plasmato il mondo. In questo articolo vogliamo esplorare il ricco mosaico di civiltà e i periodi storici che hanno lasciato il loro segno sulla Siria, rendendola una Terra Santa per molteplici tradizioni e testimonianza di una storia comune.

Un tessuto storico senza paragoni

Siria in Tabula Asiae III – 1596

Come altri Paesi della Terra Santa la posizione geografica della Siria ha giocato un ruolo cruciale nel suo sviluppo storico e culturale. Essendo un ponte naturale tra il mare Mediterraneo e l’Asia, la Siria è stata una terra ambita e conquistata da numerosi imperi, inclusi Egizi, Assiri, Babilonesi, Persiani, Romani, e Bizantini, i crociati, fino agli Arabi.

Le grandi ricchezze del Paese e la sua importanza strategica e commerciale sono anche tra le principali cause della guerra in corso dal 15 marzo 2011 a oggi. Ma vediamo brevemente le principali civiltà e tappe della sua storia dall’età mesopotamica fino all’era moderna, quando l’area era più estesa da quella definita dai confini odierni. La sua storia infatti è un promemoria dell’importanza del dialogo interculturale e della conservazione del patrimonio comune dell’umanità.

  • Egizi (Nuovo Regno, circa 1550-1070 a.C.): Estendendo il loro dominio al Levante, gli Egizi hanno influenzato la Siria attraverso campagne militari e scambi commerciali.
  • Ittiti (circa 1600-1178 a.C.): Gli Ittiti, emergendo dall’Anatolia, hanno controllato parti della Siria, lasciando tracce della loro presenza e cultura.
  • Assiri (circa 2500-609 a.C.): Gli Assiri hanno esercitato un’influenza diretta sulla Siria, imponendo la loro dominazione in vari periodi fino al 609 a.C.
  • Babilonesi (1894-539 a.C.): I Babilonesi, guidati da Nabucodonosor II, hanno lasciato il loro segno con la distruzione di Gerusalemme e l’esilio degli ebrei, che, sebbene avvenuto principalmente in Babilonia (attuale Iraq), ha influenzato la regione.
  • Persiani Achemenidi (550-330 a.C.): Introducendo l’amministrazione satrapale, i Persiani hanno garantito un periodo di stabilità e prosperità, influenzando le pratiche amministrative e culturali.
  • Greci e Macedoni (332-64 a.C.): Con la conquista di Alessandro Magno, la Siria divenne un vivace centro della cultura ellenistica, influenzando profondamente l’arte, l’architettura e la filosofia locali.
  • Romani (64 a.C.-395 d.C.) e Bizantini (395-636 d.C.): Oltre alle varie innovazioni la lunga dominazione romana e bizantina ha introdotto il cristianesimo come elemento importante della cultura siriana, lasciando testimonianze sino ad oggi. La Siria romana, come provincia dell’Impero Romano, includeva una vasta area che corrisponde in gran parte all’attuale territorio della Siria moderna, ma comprendeva anche parti dell’attuale Libano, Israele, Giordania e Turchia meridionale. Mentre la nascita del cristianesimo è legata principalmente alla conversione e alla predicazione di San Paolo che proprio in Siria iniziò la sua missione.
  • Arabi (dopo il 636 d.C.): L’avvento dell’Islam e la successiva fondazione del califfato omayyade con Damasco come capitale hanno trasformato la Siria in un fulcro della civiltà islamica.
  • Ottomani (1516 – 1918 d.C.): L’Impero Ottomano lasciò un’impronta duratura sulla Siria, influenzando la sua cultura, la sua politica e la sua economia, e molti aspetti della sua eredità possono ancora essere osservati nella regione oggi.

La Siria nella Bibbia: Antico Testamento

La Siria biblica ricopre un ruolo significativo nelle narrazioni religiose, essendo teatro di eventi storici e spirituali importanti sia per l’Antico che per il Nuovo Testamento:

“4. Partì dunque Abramo, come il Signore gli aveva ordinato, e con lui andò Lot. Abramo aveva settantacinque anni, quando uscì da Charan. 5. Abramo prese con sé sua moglie Sarai, suo nipote Lot, tutti i beni che avevano accumulato e le persone che si erano aggiunte alla loro casa in Charan, e partirono per recarsi nella terra di Canaan”.

In questo passaggio del Libro della Genesi (Gen. 12,4-5) viene menzionato Charan (o Haran), un’antica città oggi situata nella Siria settentrionale. Ovviamente non viene mai utilizzato il termine “Siria” nella Bibbia, poiché il termine venne probabilmente coniato dai greci in riferimento al “regno degli aramei”. La regione che oggi conosciamo come Siria, infatti, nell’antichità era chiamata Aram, ed era composta da regni diversi.

I regni aramei erano città stato indipendenti sparse su un’area vastissima che oggi comprenderebbe non solo la Siria, ma anche il Libano, una parte di Israele e l’Iraq; sono spesso citati nelle Scritture per i loro rapporti ostili con le tribù di Giuda e Israele. Damasco, ad esempio, oggi capitale della Siria e una delle città più antiche del mondo, era già la capitale dei regni aramei (Aram-Damasco); in particolare assunse un ruolo primario nel contrastare l’espansione dei regni di Israele e Giuda. Per questo la ritroviamo spesso menzionata nella Bibbia con accezioni negative:

“3. Così dice il Signore: Per tre delitti di Damasco, per quattro, io non lo riterrò colpevole. Perché pestavano Galaad con i triboli di ferro, 4. io manderò il fuoco contro il palazzo di Hazael e divorerà i castelli di Ben-Hadad. 5.Io spezzerò la sbarra di Damasco e sterminerò l’abitante della valle d’Avvenad, e colui che regge lo scettro di Bet-Eden; il popolo di Aram sarà portato in cattività a Kir, dice il Signore”. (Libro di Amos, 1,3-5)

Oltre ai ritrovamenti archeologici e scritti che riprendono questa narrazione, vi sono altre particolarità: ad esempio il fatto che in Siria, nelle città di Maaloula, Bh’ah, Hascha, Kamishlié sopravvivono alcune tra le ultime comunità che ancora fanno uso della lingua aramaica, lingua del popolo di Aram appunto, parlata anche da Gesù. Si deve comunque tenere presente che fino al VII secolo d.C. l’aramaico era l’idioma più diffuso nell’area compresa tra il fiume Tigri e il Mar Mediterraneo.

Questi sono solo alcuni esempi di riferimenti all’area oggi identificata come Siria, presenti nell’Antico Testamento, vediamo ora l’importanza del luogo nel Nuovo Testamento.

La Siria nella Bibbia: Nuovo Testamento

La Siria fu una delle prime regioni al di fuori della Giudea a ospitare comunità cristiane. Antiochia di Siria (oggi in Turchia), in particolare ebbe un ruolo cruciale come centro del cristianesimo primitivo; fu qui che i seguaci di Gesù furono chiamati “cristiani” per la prima volta.

La ragione di questo legame fortissimo con il cristianesimo delle origini, che ancora oggi permea le comunità siriane, si deve ad uno degli eventi più significativi del Nuovo Testamento avvenuto proprio in Siria: la conversione di Saulo (poi divenuto Paolo) sulla strada per Damasco e il suo battesimo avvenuto ad opera di Sant’Anania.

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Questo evento segna un punto di svolta nella diffusione del cristianesimo oltre le comunità ebraiche. La predicazione di San Paolo, Apostolo delle Genti, infatti è rivolta principalmente ai non ebrei, ovvero i “Gentili”.

Paolo di Tarso scrisse diverse delle sue epistole mentre si trovava in Siria, contribuendo significativamente alla teologia cristiana e alla formazione delle prime comunità cristiane. Da qui intraprese i suoi primi viaggi facendo tappa in svariati villaggi della Siria che ancora oggi conservano la memoria della loro conversione in occasione della sua visita.

È il caso, ad esempio, dei villaggi e delle città della Valle dell’Oronte, una valle che segue corso del fiume Oronte (in arabo Nahr al-ʿĀṣī) che nasce nell’attuale Libano, nella Valle della Beqa’, alimentato dai torrenti che scendono dal Monte Libano. Attorno a questo fiume si svilupparono vari villaggi e città, come Hama, Salamiyah (o Salamieh), Mhardeh, Yacoubieh (o Yakubiyah) e Knaye (o Qenaya). Alcuni di questi oggi fanno parte del governorato di Idlib una delle ultime zone della Siria dove ancora sono in corso combattimenti.

Prima della guerra civile siriana, questi villaggi avevano una importante presenza cristiana, oggi molti sono fuggiti a causa della guerra rimangono piccole comunità. Le radici di questa presenza sono profondissime. A Knaye e Yacoubie in particolare, la tradizione vuole che San Paolo, in viaggio verso Antiochia, avesse fatto tappa in questi villaggi di collina poiché l’Oronte era in piena; dunque, era complicato passare attraverso la valle.

Siti Archeologici e Storici in Siria

Molti siti in Siria hanno un’importanza archeologica e storica che ancora oggi testimoniano questa ricchezza e il ruolo dell’area nelle narrazioni bibliche. Prima di vedere i luoghi religiosi in particolare, elenchiamo alcuni dei principali siti archeologici:

  • Bosra: Busr-as-Sam ovvero “la cittadella di Sam”, uno dei tre figli di Noè è un’antica città dei nabatei, poi città romana fiorente, è famosa per il suo teatro romano ben conservato, risalente al II secolo d.C., e per le sue antiche rovine. Oggi è ancora visitabile e si trova a 140 km dalla capitale, Damasco.
  • Apamea: Importante città ellenistica e romana, Apamea è conosciuta per il suo grande colonnato, che si estende per oltre 1,5 chilometri, e per le sue rovine. Vi si trova anche una chiesa del V secolo dove in passato veniva conservata una reliquia della Santa Croce.
  • Palmira (Palmyra o Tadmur): È famosa per il suo sito archeologico, che include il Tempio di Bel, l’Arco di Trionfo e il Teatro di Palmira. Originariamente emerse come un’oasi abitata, sfruttando le sue sorgenti d’acqua nel deserto per diventare un punto di ristoro vitale per le carovane commerciali. Con il tempo, la città crebbe in importanza, diventando un cruciale snodo commerciale che trattava merci come spezie, seta, gioielli e altri preziosi manufatti tra la Persia, l’India, la Cina, e l’Impero Romano. Nel corso dei secoli, la città ha subito varie vicissitudini, inclusi terremoti e saccheggi, ma nulla ha minacciato il suo patrimonio tanto quanto la distruzione deliberata da parte dello Stato Islamico (ISIS) nel 2015. Molti dei suoi monumenti più preziosi sono stati danneggiati o distrutti, inclusi il Tempio di Bel, l’Arco di Trionfo e parti della Valle delle Tombe.
  • Dura-Europos: Importante città ellenistica e romana, nota per le sue numerose sinagoghe e chiese cristiane risalenti al III secolo d.C.
  • Mari: insediamento mesopotamico del III millennio a.C., Mari ha rivelato importanti reperti archeologici, inclusi palazzi reali, templi e tombe. Oggi si trova al confine tra Siria e Iraq.

Oltre a queste testimonianze antiche è importante ricordare che vi sono anche molti castelli e fortezze dei crociati in Siria, in particolare lungo la costa mediterranea: Tartus (Tortosa), Krak des Chevaliers, Chastel Blanc, Monte Pilastro (Montferrand), Baghras (Le Crac de l’Ospital).

Siti cristiani in Siria

Abbiamo già ricordato alcuni luoghi legati alla conversione e alla vita di San Paolo come Damasco o ai suoi seguaci più stretti, come Maaloula, dove c’è una forte devozione per Santa Tecla (I sec. d.C.), monaca discepola di Paolo perseguitata a causa della sua fede, a cui è dedicato un importante monastero.

Ci sono principalmente due siti religiosi a Damasco che indicano i luoghi della conversione di San Paolo: il santuario di Tabbaleh che sorge sui resti della strada romana che portava alla città, dove Saulo cadde da cavallo (At. 9, 3-7) e il santuario di Sant’Anania all’interno della città vecchia che sorge sulla casa di Anania, che battezzò Paolo, come narrato negli Atti degli Apostoli (At. 9, 10-18).

Inoltre, ci sono numerosi monasteri antichi come il santuario di San Simeone Stilita, che è situato vicino ad Aleppo, ed è costruito intorno alla colonna su cui San Simeone Stilita visse per molti anni come eremita. Il monachesimo in Siria ha origine fin dai primi secoli del cristianesimo. Molte delle prime comunità monastiche si sono formate nel deserto siriano, dove i monaci cercavano la solitudine e la contemplazione.

Altri luoghi degni di menzione sono: la chiesa di San Giorgio (o chiesa dei Quaranta Martiri) del V secolo, la chiesa di Santa Maria ad Deipara a Deir Mar Musa al-Habashi e quella di San Simone il Tessalonicese, un martire cristiano. La chiesa risale al VI secolo.

Perché la Siria è Terra Santa anche per musulmani ed ebrei?

Come abbiamo visto il tessuto storico e culturale della Siria è molto variegato e ricchissimo. Per questo è Terra Santa non solo per i cristiani, ma anche per gli ebrei e i musulmani.

Per l’Islam, la Siria riveste un’importanza significativa. Damasco fu la capitale del Califfato Omayyade, uno dei primi e più estesi imperi islamici. La Moschea degli Omayyadi, situata nel cuore della città vecchia, è uno dei luoghi più sacri dell’Islam e sorge su un’antica basilica del V secolo dove è conservata la testa di San Giovanni Battista. Il reliquiario con la testa si trova ancora oggi all’interno della moschea.

I musulmani sono la maggioranza nel Paese e tra questi almeno il 70% fa riferimento all’Islam sunnita, mentre vi è una minoranza di sciiti che però hanno un forte peso politico.

Prima della metà del XX secolo, la comunità ebraica in Siria era una delle più antiche e più grandi della regione del Levante. Tuttavia, a seguito della creazione dello Stato di Israele nel 1948 e delle tensioni politiche che ne conseguirono, molti ebrei siriani emigrarono in Israele e in altre parti del mondo. Successivamente, ulteriori ondate di emigrazione si verificarono durante i conflitti arabo-israeliani e durante il regime del presidente Hafez al-Assad e di suo figlio Bashar al-Assad.

Attualmente, la comunità ebraica in Siria è estremamente ridotta e si stima che sia composta solo da poche dozzine di individui. La maggior parte di loro risiede a Damasco, dove esiste ancora una piccola sinagoga e una scuola ebraica.

La Terra Santa di Siria: crocevia di fedi e storia

In questo viaggio attraverso la storia e il significato spirituale della Siria come Terra Santa, abbiamo esplorato le radici profonde che intrecciano civiltà antiche, eventi biblici e sviluppi storici che hanno plasmato non solo la regione ma l’intero mondo. La Siria, con i suoi siti archeologici di rilevanza mondiale, le testimonianze delle prime comunità cristiane, e la sua posizione unica come crocevia di culture e religioni, continua a essere un simbolo vivente di un possibile dialogo interculturale e patrimonio dell’umanità. Mentre le sfide moderne pongono minacce senza precedenti a questo patrimonio, la resilienza e la ricchezza spirituale della Siria rimangono una fonte di ispirazione e di speranza per un futuro di pace e comprensione reciproca.